Sant’ Antioco è un’isola un po’ selvaggia, che sa di mare, di pesce e di vino Carignano. Pur essendo così piccola custodisce incredibilmente tanti tesori naturalistici e culturali. In questo post vi racconto cosa vedere all’isola di Sant’Antioco, in particolare nelle città di Sant’Antioco e Calasetta.
Ho avuto il piacere di tornare a Sant’Antioco questo autunno grazie a un educational tour, organizzato dai Centri Commerciali Naturali (CCN) di Sant’Antioco e Calasetta. I CCN sono delle reti di imprenditori ed associazioni che si impegnano a promuovere il commercio e il turismo nell’isola.
Cosa vedere a Sant’ Antioco
I nostri ospiti ci accolgono all’Infopoint turistico di via Roma e ci portano subito alla Marina di Sant’Antioco. La giornata è caldissima pur essendo inizio novembre e lo sguardo si perde all’orizzonte oltre il mare piattissimo. Qui è un susseguirsi di barche e pescherecci tornati al porto ricchi di pesce fresco da essere venduto immediatamente. Dalla Marina partono durante l’estate diverse escursioni di pescaturismo con pranzo a bordo.

Dopo una passeggiata sul lungomare ci fermiamo per una breve visita al MuMa – Museo del Mare e dei Maestri d’Ascia. I Maestri d’Ascia erano dei professionisti che costruivano e riparavano le barche nei cantieri navali. La loro bravura era appunto quella di trasformare un semplice pezzo di legno con l’ascia, il loro attrezzo per eccellenza. Il MuMa è inoltre sede del Ceas Isola di Sant’Antioco (Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità), che si occupa di promuovere nelle scuole e tra i cittadini uno sviluppo sostenibile e la tutela del territorio.

La nostra seconda tappa è Il Museo Archeologico Ferruccio Barreca che custodisce reperti trovati nei diversi siti archeologici dell’isola. La maggior parte proviene dall’ antica città fenicia di Sulky, che teneva i rapporti commerciali con tutto il Mediterraneo. Dalla necropoli ci sono arrivati bellissimi gioielli che hanno ispirato riproduzioni moderne in filigrana. Un esempio sono le creazioni di Massimo Soro, l’orafo che siamo andati a visitare durante la prima parte dell’educational tour a Cagliari.
Dopo la visita, gli operatori del museo hanno preparato per noi un’esperienza unica: una degustazione del nettare degli Dei con occhi bendati! Con il tatto e con l’olfatto giochiamo a riconoscere quali ingredienti segreti si celano nella miscela misteriosa che bevevano gli antichi romani. Questi spesso bevevano il vino come Mulsum, cioè una bevanda arricchita con miele e spezie.

Non si può parlare di Sant’ Antioco senza fare un accenno al bisso: una fibra naturale estratta dalla Pinna Nobilis, che qui si usava per tessere e realizzare preziosi ricami. Oggi questo mollusco è considerato a rischio estinzione, per cui è stata vietata la pesca e l’estrazione del bisso. A Sant’ Antioco sono oggi pochissime le donne custodi dell’arte di lavorare questa fibra tessile. Le sorelle Assuntina e Giuseppina Pes, nel loro laboratorio artigiano, tessono con abilità ancora piccole quantità di bisso. Queste sono state estratte negli anni ’50 e lasciate loro in eredità da Efisia Murroni e Italo Diana, esperti di bisso e tessitura.

Cosa vedere a Calasetta
Nel pomeriggio ci spostiamo a Calasetta, che con le sue facciate in calce bianca ci catapulta in un’altra realtà. Qui sembra quasi di passeggiare per le vie di una città coloniale in centro America.

Ci fermiamo a visitare Raixe, uno spazio espositivo che con l’aiuto di archivi digitali in forma di video, audio e pannelli ci racconta la storia della cultura tabarchina. Calasetta infatti ospita una minoranza linguistica detta tabarchino: una variante dell’idioma ligure portato da coloni liguri che provenivano dalla piccola isola di Tabarka, vicino alle coste tunisine. Quando nel 1700 i coloni abbandonarono la Tunisia, ottennero dal Re Carlo Emanuele III di Savoia la concessione di creare due insediamenti nel sud Sardegna, uno a Carloforte e uno dove sorge oggi Calasetta.
Proseguiamo la nostra passeggiata per le vie del centro storico, fino ad arrivare alla Torre sabauda. Questa fu costruita a fine 1700 per sorvegliare e proteggere il canale di San Pietro dagli attacchi dei pirati delle tonnare e anche il paese di Calasetta. Da qui ci godiamo il tramonto mozzafiato sul mare sorseggiando un bicchiere di spumante.

Infine ci spostiamo al MACC – Museo di Arte Contemporanea di Calasetta, che nasce nei locali dell’ex mattatoio. IL MACC ospita la mostra permanente dedicata alla collezione di Ermanno Leinardi, artista sardo cofondatore del Gruppo Transazionale. Oltre a Leinardi troverete delle mostre temporanee distribuite su due piani.

Dove dormire e mangiare sull’Isola di Sant’ Antioco
Il MuMa Hostel, che si trova direttamente sul lungomare di Sant’Antioco, nella stessa struttura del MuMa – Museo del Mare e dei Maestri d’Ascia. 32 camere luminose e arredate in modo fine e semplice e una colazione con prodotti freschi e del territorio. Il MuMa hostel è certificato Ecolabel per il suo impegno nei confronti dell’ambiente e di un turismo sostenibile. Qui troverete particolare attenzione al risparmio energetico, idrico e raccolta differenziata. Una chicca: si possono noleggiare delle canoe con il fondo trasparente per un giro nel bellissimo mare di Sant’Antioco.
Hotel Luci del Faro a Calasetta, vicino al famoso faro Mangiabarche. L’Hotel, immerso nella natura, offre 41 camere e un’ospitalità familiare grazie ai suoi titolari Cinzia, Paola e Franco. Ottima cucina a base di prodotti locali come il tonno, la bottarga e il Pilau, un piatto tipico di Calasetta. Anche questa struttura è certificata Ecolabel, il più importante marchio di eco-sostenibilità a livello europeo.
Ristorante Zefiro Qui abbiamo gustato antipasti di tonno in varie versioni, è questo infatti l’ingrediente base della cucina di Sant’Antioco. A seguire una buona fregola ai frutti di mare, il tutto accompagnato dal delizioso vino della Cantina Sardus Pater, dove troverete il famoso Carignano del Sulcis. Se venite nella bella stagione chiedete un tavolo sulla terrazza vista mare!
Altre info utili
Il mio post finisce qui, ma se avete più di un giorno a disposizione visitate il sito www.welcometosantantioco.it. Qui troverete ulteriori consigli su cosa vedere, dove mangiare e dormire a Sant’Antioco. Se vi trovate già sull’isola potete recarvi direttamente all’Info Point turistico in via Roma 47 a Sant’Antioco.
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