Un giorno, mentre curiosavo sul sito del Monastero Benedettino di San Pietro di Sorres, ho visto la pubblicità per un corso sulle erbe e piante medicinali in Sardegna. Sono sempre stata appassionata di rimedi naturali, perchè penso che molti disturbi si possano curare senza medicine. Ricordo che quando ero bambina mia madrina portava dalla Svizzera oli essenziali per curare piccoli malesseri o diffondere nell’aria degli aromi rilassanti. Il corso di Erboristeria Popolare Sarda mi ha quindi subito incuriosita. In più l’idea di passare un weekend in un monastero, lontana da ogni fonte di stress, mi ha convinto definitivamente.
Calarighe: libera scuola di Erboristeria Popolare Sarda
Quando il venerdì pomeriggio arrivo a San Pietro di Sorres, mi accoglie il docente del corso Giampaolo Demartis. Lui è il titolare di Calarighe, l’unica scuola di Erboristeria Popolare Sarda. Giampaolo è un ragazzone alto dai capelli bianchi, che dietro il sorriso aperto cela una grande sensibilità e amore per la natura e per quello che fa.
Giampaolo ci racconta di come si sia avvicinato alle erbe e piante medicinali in Sardegna, di come questa vocazione lo abbia “scelto” in modo spontaneo e anche un po’ mistico, proprio tramite un fiore di Calarighe che in sardo significa biancospino. Con grande pazienza si è dedicato negli ultimi anni ad ascoltare le “nonne sarde”, custodi di un antico sapere sulle erbe medicinali che si tramanda oralmente di generazione in generazione. Il risultato dei suoi studi è una profonda conoscenza delle piante officinali sarde unita alla capacità di appassionare chi lo ascolta e di studiarne l’animo.

La medicina popolare sarda tra scienza e mistero
Per la prima parte del corso siamo in aula dentro il monastero, dove il simpaticissimo padre Gianni, fra una battuta e l’altra, si prodiga per non farci mancare niente. Giampaolo inizia parlandoci della storia della medicina popolare sarda e di come si sia tramandata di madre in figlia. Questo antico sapere viene custodito gelosamente dalle nonne, che oltre al mix giusto di erbe, mettono in ogni rimedio l’ingrediente magico: “Su Sentidu”. Su Sentidu è l’ascolto profondo, il sentirsi parte di un sapere universale che da più efficacia alla preparazione erboristica. Inoltre è importantissimo anche il rito di preparazione delle erbe: come queste vengono raccolte, spezzettate e preparate, spesso recitando dei “brebus” ovvero delle preghiere.

Le preparazioni erboristiche con le piante e erbe medicinali della Sardegna
Dopo aver imparato la differenza tra decotto, infuso, macerato e altri tipi di preparazioni, entriamo nel dettaglio di alcune erbe e delle loro proprietà curative. Sapevate ad esempio che l’oliolito di elicriso è un ottimo rimedio contro le patologie della pelle come psoriasi ed eczemi? O che il Marrubio è molto efficace per curare l’asma, la polmonite e la febbre? Non solo, ogni erba ha anche un significato emotivo e può aiutarci a curare degli aspetti emozionali.
Mi colpiscono molto i parallelismi tra la medicina sarda e altre medicine popolari antiche come l’ayurveda, che sono unite da una coscienza e conoscenza universale. Un esempio sono la lavanda, la borragine e il rosmarino. Ciascuna di queste tre piante viene usata separatamente in diversi paesi della Sardegna per curare la stessa triade di disturbi (emicrania, depressione e esaurimento nervoso). I fiori di queste piante sono viola, colore del 7° chakra, detto anche chakra della corona, legato appunto alla testa e al collegamento con l’universo.

Il monastero Benedettino di San Pietro di Sorres
La sera ceniamo tutti insieme nella mensa del Monastero di Sorres, dove ormai vivono pochissimi monaci benedettini. Uno di loro in particolare è custode di una ricetta misteriosa a base di corteccia di noce, usata per la cura della sciatica e del mal di schiena. Il monastero è il posto perfetto per questo evento. Si respira aria buona, tranquillità e pace. Anche i cellulari prendono a stento per farci disconnettere totalmente dalla realtà e dallo stress quotidiano.

La preparazione del rimedio personale
Il giorno dopo continuano le lezioni e studiamo altre erbe con le loro proprietà. Poi Giampaolo distribuisce a tutti un barattolino di vetro vuoto, che ciascuno userà per preparare il proprio rimedio personalizzato. Nel pomeriggio infatti usciamo nei dintorni del monastero, ognuno per conto proprio, alla ricerca delle erbe che pensiamo possano servirci. Ma anche delle erbe che ci ispirano e che troviamo sotto il nostro naso. O sono forse loro a trovarci?

La pioggia ci fa interrompere la raccolta prima del previsto e torniamo in aula con i nostri mazzetti di erbe. Giampaolo passa tra i banchi e inizia ad analizzare le erbe che abbiamo raccolto dal punto di vista emozionale. Scopriamo che chi ha raccolto la malva è cerca di dolcezza, mentre invece un fiore spinoso significa paura degli altri nonostante un aspetto agressivo. Una giovane coppia ha raccolto il cocomero asinino, fiore che simboleggia la fertilità: è forse un desiderio inespresso di maternità ? Le sue parole arrivano dritte al cuore ed smuovono qualcosa dentro. E’ un analizzare privo di giudizio, che viene da una profonda consapevolezza e che arriva in fondo all’anima. Riconoscendoci nelle sue descrizioni ci commuoviamo ad ogni sua parola e scoppiamo a ridere allo stesso tempo.
Chi l’avrebbe mai detto: ho prenotato un corso di erboristeria popolare sarda e mi sono ritrovata in una seduta di psicoterapia di gruppo? Durante i tre giorni del corso conosco delle belle anime che hanno iniziato la scuola con Giampaolo da mesi e lo seguono in tutte le sue escursioni. La domenica sera ripartiamo tutti con conoscenze in più sulle erbe ma anche con il cuore più pieno e più leggero al tempo stesso, per aver vissuto un po’ della magia che sta dentro alla medicina popolare sarda.
Dove trovare i corsi di Calarighe
Stai cercando un corso sulle erbe e piante medicinali in Sardegna? Ti consiglio di seguire la pagina Facebook di Calarighe per rimanere aggiornato sulle escursioni e sui corsi di Giampaolo in tutta la Sardegna.
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