L’Andalusia è una meta che ho sempre desiderato visitare e dopo questo viaggio posso dire che è diventato uno dei miei luoghi del cuore. Come non innamorarsi dei paesini bianchi, del suono del flamenco, della luce intensa che avvolge tutto e della contagiosa voglia di vivere degli andalusi? In questo post vi racconto del mio tour in Andalusia in 10 giorni.
Un tour organizzato dell’Andalusia in 10 giorni
Questo è stato il primo (e fin’ora l’unico) tour organizzato fatto in vita mia ed è capitato un po’ per caso. Avevo deciso le date e comprato i voli ma non mi ero occupata dei dettagli fino a poche settimane prima della partenza. Una mattina, nell’agenzia viaggi dove lavoro, entra Marcos, il rappresentante di un tour operator spagnolo. Mi presenta i loro prodotti e guarda caso (ma io credo che il caso non esista!), aveva una super offerta per agenti di viaggio per un tour dell’Andalusia in 10 giorni. Le date si incastravano perfettamente con quelle dei miei voli! Era un segno e ho deciso di coglierlo, anche se inizialmente ero titubante. Infatti sono sempre stata restia ai viaggi di gruppo organizzati, perchè mi piace essere autonoma anche quando viaggio. Questa volta però ho deciso di provare per poter giudicare se mi piacesse o meno questa esperienza.
Il nostro itinerario di 10 giorni in Andalusia
Il viaggio è iniziato e finito a Malaga, dove siamo arrivati due giorni prima dell’inizio del tour e ripartiti due giorni dopo. Durante il tour organizzato eravamo un gruppo di circa 15 persone abbastanza eterogeneo come età. Gli spostamenti sono stati in bus a eccezione delle giornate libere dove abbiamo noleggiato l’auto. Il nostro itinerario è stato:
1° giorno – Malaga – arrivo in tarda serata e sistemazione in hotel
2° giorno – Malaga – Comares – Malaga (in autonomia)
3° giorno – Malaga – Gibilterra – Cadice – Jerez de La Frontera – Siviglia
4° giorno – Siviglia
5° giorno – Siviglia – Cordoba – Granada
6° giorno – Granada
7° giorno – Granada – Antequera – Malaga
8° giorno – Caminito del Rey (in autonomia)
9° giorno – Malaga (in autonomia)
10° giorno – partenza da Malaga di prima mattina
Le tappe del tour in Andalusia nel dettaglio
1° giorno – Malaga – arrivo in tarda serata e sistemazione in hotel
Per arrivare a Malaga abbiamo preso la compagnia Vueling che opera il volo Cagliari – Malaga con scalo a Barcellona. Fila tutto liscio, l’unico neo sono le tante ore d’attesa tra un volo e l’altro. Ci trasferiamo in città con il bus espresso che in meno di 15 minuti ci porta alla stazione centrale dei treni Maria Zambrano. Il nostro Hotel Barcelò Malaga si trova proprio dietro la stazione. La struttura è nuova, pulitissima e la colazione è uno dei punti forti. Ce n’è infatti per tutti i gusti: dal dolce al salato con un occhio di riguardo per cibi sani e biologici. Inoltre all’ingresso c’è uno simpatico scivolo che collega il primo piano con la hall, un’esperienza che anche i turisti più seri non vogliono perdersi!
2° Giorno – Malaga – Comares – Malaga
Per il nostro primo giorno abbiamo deciso di noleggiare un auto per visitare i paesini dell’interno, chiamati Pueblos Blancos per le caratteristiche costruzioni bianche. Le case vengono realizzate così per riflettere al massimo i raggi solari, viste le temperature altissime che si registrano in Andalusia nei mesi estivi.
Attraversiamo le campagne fortemente antropizzate e coltivate a piante di ulivo e alberi da frutta per giungere dopo un’ora circa di viaggio al villaggio di Comares. Il motivo principale per cui siamo qui sono le vie Ferrate che sono state costruite attorno al paese e la famosa teleferica (tirolina), che fanno di questa località una destinazione di turismo attivo.
In autonomia percorriamo la Ferrata Fuente Gorda, un percorso semplice e lineare di circa 600 metri con un passaggio orizzontale da attraversare. In prossimità ci sono altre due vie Ferrate ma è necessaria ulteriore attrezzatura che non abbiamo a disposizione. Decidiamo quindi di provare la Teleferica di Comares, che con i suoi 463 metri di lunghezza è la più lunga di Spagna. E’ sicuramente meno spettacolare di altri Canopy Tour, ma pur sempre una bella iniezione di adrenalina che dura 45 secondi e regala un bel panorama sulla valle di Comares. Ci affidiamo alla compagnia Vive Aventura, che mette a disposizione l’attrezzatura e il transfer con il minibus dalla fine del percorso per riportarci poi su in cima.
Anche per i meno sportivi Comares merita una visita, infatti offre un panorama mozzafiato a 360 gradi sulle colline e valli della regione Axarquia, non per niente è chiamato il balcone della Costa del Sol.
La sera a cena incontriamo la nostra guida Paz e il resto del gruppo e iniziamo a fare conoscenza. Paz parla benissimo italiano e si fa conoscere subito per il suo humor contagioso.
3° giorno – Malaga – Gibilterra – Cadice – Jerez de La Frontera – Siviglia
La mattina lasciamo Malaga per fare una prima sosta vicino Gibilterra, da dove si gode di una bella vista su La Roca, colonia britannica.
Proseguiamo poi per Cadice, città inondata di luce e bagnata dall’oceano Atlantico, una delle più antiche città spagnole con oltre 3000 anni di storia. Grazie alla sua posizione privilegiata fra i due mari diventò fra il XVII e XVIII secolo l’unico porto collegato con l’America. Qui facciamo una passeggiata sul lungomare e per le vie del centro dove ammiriamo la Cattedrale nuova o cattedrale di Santa Croce sul Mare che riunisce tre diversi stili architettonici: barocco, rococò e neoclassico. Per pranzo mangiamo un buon fritto misto di pesce.
La prossima tappa è Jerez de La Frontera, dove visitamo la Cantina Fundador che produce il famoso Sherry e degustiamo diversi tipi di vino.
Infine la sera arriviamo a Siviglia e ci sistemiamo in hotel. Qui alloggiamo all’Hotel Sevilla Center in Avenida de la Buhaira che si trova in posizione centrale. L’Hotel è carino anche se meno moderno e il cibo non ci convince totalmente, soprattutto la cena.
4° giorno – Siviglia
Il quarto giorno è dedicato totalmente alla visita di Siviglia. Ci dirigiamo verso Plaza de Espana, uno dei simboli della città, progettata dall’architetto Annibale Gonzales in occasione dell’Esposizione Ibero- Americana del 1929. La sua forma semicircolare rappresenta un abbraccio simbolico alle colonie spagnole in America ed è delimitata ai lati da due torri visibili da tutta la città. All’interno della piazza i quattro ponti rappresentano i quattro antichi regni di Spagna e sovrastano un canale di 500 metri percorribile in barca. Gli azulejos, ovvero le maioliche andaluse, ricoprono le panchine e rappresentano le 49 province spagnole. Qui sono state girate alcune scene di Laurence d’Arabia e Star Wars II.
Proseguiamo con un’altra costruzione iconica di Siviglia: la Cattedrale, considerata il terzo tempio cristiano del mondo. La cattedrale è famosa per la sua Giralda, un tempo minareto della moschea e successivamente diventato il campanile della chiesa. Da sopra si gode di un bel panorama sulla città. Continuamo il nostro giro per il quartiere di Santa Cruz che si snoda tra vicoli, piazzette e deliziosi cortili fioriti.
Visitiamo anche l’Alcazar di Siviglia, con il suo bel giardino ricolmo di palme e fiori e l’architettura arabeggiante da mille e una notte. Il palazzo reale, costruito a partire dal trecento su un vecchio impianto romano ha subito nel tempo diverse trasformazioni e riunisce diversi stili architettonici. E’ tutt’oggi in uso dai reali di Spagna come alloggio in alcune occasioni.
Nel pomeriggio ci spostiamo sull’altra riva del fiume passando per il Puente de San Telmo e arriviamo al quartiere storico di Triana. Questa zona un tempo era malfamata per la povertà e delinquenza e la concentrazione di gitani che vi abitavano perchè non ammessi dentro le mura della città. Oggi si è trasformato in un barrio vivace e animato da numerosi ristoranti, tapas bar, esibizioni di flamenco e negozi di artigiani che producono le bellissime maioliche azulejos de Triana.
5° giorno – Siviglia – Cordoba – Granada
Lasciamo Siviglia alla volta di Cordoba, infatti non si può certo visitare l’Andalusia in 10 giorni senza una visita alla sua Mezquita-Catedral. Questo è un tempio unico nel suo genere che rappresenta l’incontro tra la religione cristiana e musulmana ed è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1984.
A soli dieci minuti a piedi troviamo La Juderia, ovvero il quartiere Ebraico di Cordoba, che ci affascina con i suoi vicoli caratterizzati da case bianche adornate da vasi fioriti, balconi in ferro battuto e patii nascosti dove è un piacere passeggiare.
La sera proseguiamo verso Granada dove alloggiamo presso l’hotel Granada Center, della stessa catena di quello di Siviglia. Anche qui ci troviamo bene per il pernottamento ma non vi consiglio la mezza pensione.
6° giorno – Granada
Oggi dedichiamo mezza giornata all’attrazione più famosa di Granada e di tutta l’Andalusia: l’Alhambra, il monumento più maestoso lasciato dall’arte araba. Una volta palazzo reale e fortezza, questo complesso di stanze e cortili di una bellezza unica si trova in posizione strategica sulla collina che sovrasta la città.
Visto l’enorme afflusso di turisti, gli ingressi al sito sono contingentati. Nel nostro tour era già inclusa la visita guidata, ma se viaggiate in autonomia è consigliabile prenotare con largo anticipo la visita sul sito ufficiale. E’ necessario inoltre presentarsi puntuali all’appuntamento, per evitare di trovarsi all’ingresso e vedersi negata la possibilità di entrare. Sicuramente vi consiglio una visita guidata, per cogliere al massimo la bellezza e unicità di questo luogo.
Dopo la visita degli interni passeggiamo per i Giardini del Generalife, residenza di riposo dei re Naziridi. Qui troviamo splendidi giochi d’acqua e un giardino molto curato con abbondanti fiori e piante, che avvolti dalla dorata luce autunnale hanno un fascino particolare.
Essendo alla ricerca di souvenir da portare ai nostri cari ci fermiamo in centro al Mercado de artesania Alcaiceria. Durante il periodo moresco qui si vendevano seta, spezie e altri oggetti di valore. Oggi si trovano ancora ceramiche tradizionali, lampade colorate e oggettistica dalla fattura arabeggiante.
La sera infine decidiamo di andare alla scoperta del quartiere di Albayzin, in particolare del Mirador de San Nicolas, uno dei punti panoramici della città dal quale si ha una vista mozzafiato sulla Sierra Nevada e sull’Alhambra (bellissima illuminata di notte).
7° giorno – Granada – Antequera – Malaga
La mattina partiamo alla volta di Antequera, per visitare i dolmen de Menga e Viera, monumenti megalitici preistorici dichiarati Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO per la loro importanza. Il Dolmen di Menga è considerato il più lungo d’Europa con i suoi 30 metri di lunghezza e la sua pietra più grande pesa ben 180 tonnellate.
Proseguiamo per l’Alcazaba (fortezza araba) da dove si gode una bella vista sulla città e sulla Peña de los Enamorados (Roccia degli innamorati), con il suo singolare profilo dalle fattezze umane e la sua tragica leggenda.
Passeggiando per il centro di Antequera attraversiamo l’Arco de los Gigantes per raggiungere la Piazza dove si trova la Collegiata, chiesa dedicata a Santa Maria la Mayor. L’edificio risale al 1550 e presenta una facciata rinascimentale. Di fronte troviamo anche i resti delle terme romane. Infine la sera torniamo a Malaga.
8° giorno – Il Caminito del Rey
L’ultimo giorno del tour dell’Andalusia in 10 giorni sarebbe dedicato alla visita di Ronda e Puerto Banus, noi invece decidiamo di vedere in autonomia il Caminito del Rey. Percorso di interesse storico e naturalistico unico in Europa, il Caminito si trova a 60 km da Malaga e per ottimizzare i tempi noleggiamo un auto per raggiungerlo. Gli ingressi al Caminito sono contingentati e avendo deciso solo il giorno prima, non è più prenotabile dal sito ufficiale. Ci affidiamo quindi ad un’agenzia di viaggi di Malaga che prenota tramite uno dei diversi operatori locali e ci rilascia un voucher.
Il percoso prende il nome dal Re Alfonso XIII che lo inaugurò nel 1921. Originariamente era utilizzato per accedere alle cascate da parte degli operai che si occupavano della manutenzione della centrale idroelettrica del Chorro. Con il tempo e la mancanza di manutenzione le passerelle però si sono deteriorate e in parte crollate. Fino a pochi anni fa il Caminito del Rey era chiuso e veniva frequentato solo dagli escursionisti più spericolati e considerato uno dei percorsi trekking più pericolosi del mondo.
Dal 2015, in seguito a un’importante ristrutturazione, il sentiero è percorribile in piena sicurezza e non richiede particolari condizioni fisiche, anche se non è consigliabile a chi soffre di vertigini per la presenza di alcuni passaggi esposti. Al nostro arrivo ad Ardales ci vengono consegnati dei caschetti di sicurezza che vanno indossati per tutto il percorso che porta al Chorro ed è lungo 7,7 km. Il Caminito del Rey ci regala dei paesaggi mozzafiato fra passerelle sul vuoto, grotte scavate nella montagna e strapiombi sul canyon creato nel tempo dal fiume Guadalhorce.
Questa è la nostra ultima sera con il gruppo, ceniamo insieme e salutiamo i nostri nuovi amici, in fondo non è stato poi così male questo viaggio organizzato!
9° giorno – Malaga
Il nostro ultimo giorno in terra andalusa lo dedichiamo totalmente a Malaga. Questa è forse la città meno turistica dell’Andalusia, ma quella dove vivrei più volentieri se dovessi trasferirmi al sud della Spagna. Il suo clima è mitigato dal mar Mediterraneo che lambisce le sue coste e durante i mesi estivi la rende meno afosa rispetto ad altre località dell’interno.
Un’esperienza da non perdere è una passeggiata lungo la spiaggia cittadina della Malagueta per gustare la specialità locale Espeto, ovvero spiedini di pesce cotti alla brace in uno dei numerosi Chiringuitos, i locali sulla spiaggia.
Dal punto di vista storico-artistico Malaga offre molte attrazioni. Girando per il centro incontriamo l’Alcazaba, una bella fortezza Moresca sede nel X secolo dei governatori musulmani della città.
La Calle Larios è il centro dello shopping che a fine novembre è già addobbata di luminarie natalizie. Arriviamo alla Cattedrale dell’Incarnazione, uno dei monumenti rinascimentali più rilevanti dell’Andalusia e soprannominata dagli abitanti La Monquita, ovvero “la piccola monca”. Il nome deriva dal fatto che i suoi lavori di costruzione sull’impianto di una vecchia moschea si interruppero nel 1783 lasciandola un’opera incompiuta.
Per gli amanti dei mercati suggerisco una visita al Mercado de Atarazanas, situato nel luogo dove si trovavano i cantieri navali musulmani del XIV secolo. Infatti durante il periodo moresco il mercato si trovava sulla riva del mare. Dopo un alternarsi di vari utilizzi come convento, caserma militare e ospedale, venne ristrutturato alla fine del 1800 per diventare appunto un mercato di generi alimentari dove si possono gustare anche le tipiche tapas spagnole.
10° giorno – partenza da Malaga di prima mattina
Ebbene si, è arrivato il momento di salutare Malaga e tornare a casa. Facendo il bilancio di questo tour organizzato posso dire che è stata una bella esperienza per avere una conoscenza generale della destinazione. Tuttavia mi è mancata la possibilità di soffermarmi in alcune città e scoprirle nel dettaglio. Sono certa che tornerò in Andalusia per visitare meglio Siviglia, Granada e magari scoprire qualche nuova località!
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