Visitare le Bocche di Cattaro è stata un’esperienza indimenticabile, anche grazie alla nostra guida, Dolores, una donna fiera di essere Montenegrina e Cattarina.
A vederle dall’alto del Monte Lovcen sembrano quasi un fiordo scandinavo. In realtà sono una ria: una valle sommersa, forgiata da millenni di maree e civiltà, tra cui quella veneziana che ha lasciato tracce tangibili del suo passaggio.
Tre i luoghi che devi segnare in agenda: la cittadina fortificata di Cattaro (Kotor), con le sue mura e i suoi vicoli pieni di storie; Perast, dolce e barocca come un sogno adagiato sull’acqua; e l’isola incantata di Nostra Signora delle Rocce, creata pietra su pietra, con fede e ostinazione.
Cattaro: fortezza d’anima e di pietra

Cosa non perdere a Cattaro
Stari Grad, la città vecchia
Entrare nella città vecchia di Cattaro è come attraversare un portale nel tempo. Racchiusa da possenti mura difensive, questa parte della città è un dedalo di vicoli in pietra, archi ombrosi e piazze che si aprono all’improvviso, come piccoli teatri di vita quotidiana. Camminando senza meta, si scoprono scorci affascinanti: balconi in ferro battuto, antichi stemmi scolpiti nelle facciate, piccoli cafè nascosti tra le mura. Ogni strada ha una storia, ogni angolo è intriso di passato. Il tocco veneziano è ovunque, dalle finestre gotiche alle piazzette che ricordano campielli lagunari. Ma ciò che colpisce davvero è l’atmosfera: viva, autentica, mai artefatta. La sera, con le luci soffuse e la musica che esce dai locali, il centro storico si trasforma in un luogo magico, dove perdersi è parte dell’esperienza.

La Cattedrale di San Trifone (Sveti Tripun)
Dominando una delle piazze principali della città vecchia, la Cattedrale di San Trifone è il simbolo spirituale e architettonico di Cattaro. Dedicata al santo patrono della città, fu costruita nel 1166 e rappresenta uno degli edifici religiosi più antichi e importanti della costa adriatica. La sua facciata è imponente, con due torri asimmetriche (una ricostruita dopo il terremoto del 1667) e un portale finemente decorato. All’interno, la luce filtra tra archi romanici, affreschi bizantini e dettagli barocchi, creando un’atmosfera raccolta e suggestiva. Da non perdere il tesoro della cattedrale, che custodisce reliquie sacre, paramenti liturgici e oggetti preziosi donati dai marinai e dai cittadini nel corso dei secoli. San Trifone, protettore dei marinai, è ancora oggi venerato con grande devozione, soprattutto in occasione della sua festa, che ogni febbraio trasforma la città in un palcoscenico di fede e tradizione.
La Fortezza di San Giovanni
La salita alla fortezza di San Giovanni non è solo un’escursione panoramica: è un vero e proprio viaggio fisico e simbolico nel cuore di Cattaro. Il sentiero inizia poco fuori dalle mura e si inerpica per 1350 scalini, seguendo il tracciato delle antiche fortificazioni veneziane che proteggevano la città dall’alto. Ogni passo regala una nuova prospettiva: i tetti rossi che si accavallano, le campane che scandiscono il tempo, il fiordo che si apre come una lama d’acqua tra le montagne.
Durante la salita si attraversano antiche postazioni militari, una piccola cappella (la Chiesa di Nostra Signora del Soccorso) e resti di mura che sembrano usciti da un libro di storia. In cima, la Fortezza di San Giovanni accoglie i visitatori con una vista mozzafiato su tutto il golfo: il panorama più iconico e fotografato delle Bocche. Il consiglio? Salire al mattino presto o nel tardo pomeriggio, per evitare il caldo e godersi la luce più magica in cima al monte. Oltre 1300 scalini, è vero, ma la vista sulle Bocche di Cattaro ripaga ogni passo. Una delle panoramiche più struggenti del Montenegro.

La Karampana: la fontana dei pettegolezzi
La Karampana di Cattaro non è solo una fontana storica in ferro battuto, ma un vero e proprio simbolo della socialità cittadina. Situata in una delle piazzette più raccolte della città vecchia, era un tempo l’unico punto di approvvigionamento idrico all’interno delle mura. Qui si incontravano ogni giorno le donne per attingere l’acqua, e proprio qui, tra secchi, pettegolezzi e risate, si svolgeva il rituale quotidiano delle chiacchiere di paese. La Karampana divenne così il centro della vita popolare, il luogo dove si scambiavano notizie, si commentavano gli eventi e si intrecciavano storie. Non a caso, nella cultura locale il suo nome è diventato sinonimo di “gossip” o “voce di popolo”. Ancora oggi, questa elegante fontana barocca conserva intatta quell’atmosfera di intimità e confidenza, come se le sue pietre custodissero segreti di generazioni.

Il Museo del Gatto: omaggio silenzioso ai veri padroni della città
A Cattaro i veri protagonisti delle strade non sono né i turisti né i locali, ma i gatti. Eleganti, silenziosi e onnipresenti, i felini qui sono venerati quasi quanto i santi. Per celebrarne la presenza e la simbologia, è nato il Museo del Gatto di Cattaro, un piccolo spazio espositivo nel cuore della città vecchia, gestito da un’associazione locale. Il museo raccoglie cartoline d’epoca, manifesti, francobolli, oggetti artistici e curiosità legate al mondo felino, provenienti da tutto il mondo.
È un luogo insolito, ironico e affettuoso, che racconta il legame profondo tra Cattaro e i suoi gatti, presenti ovunque: sulle scale, nei vicoli, davanti alle chiese. Visitare il museo è un modo divertente e originale per conoscere un lato tenero e inaspettato della città, ma è anche un’occasione per sostenere le iniziative locali a tutela degli animali. Non dimenticare: qui ogni micio ha un nome, una storia e, spesso, anche un angolo tutto suo nel cuore dei cittadini.
Piccola chicca: se cercate un souvenir particolare e fatto a mano, entrate nel negozio Cats of Kotor, troverete gioielli, oggetti per la casa e soprammobili tutti a tema gatto, fatti con cura e venduti con passione dal proprietario.

Perast: la quiete fatta borgo
Se Cattaro è la città della storia e delle mura, Perast è il borgo della luce, del silenzio e delle acque che sembrano immote. Adagiato sulla riva della baia, a una ventina di minuti da Cattaro, questo minuscolo villaggio barocco sembra un dipinto dimenticato tra le pagine di un diario di viaggio.
Perast è quel tipo di posto dove puoi arrivare per una breve sosta e finisci per restare ore, anche senza fare nulla. Perché qui la bellezza è ferma, costante, sottile, e si manifesta nelle piccole cose: nella luce che rimbalza sulle facciate al tramonto, nell’odore del sale sulla pietra, nel suono lento dei remi. A pochi chilometri da Cattaro, Perast è un angolo fuori dal tempo. Nessun traffico, nessuna fretta. Solo il suono dell’acqua che accarezza la riva e le ombre lunghe dei palazzi barocchi che si riflettono nel mare. Un tempo era ricca, grazie al commercio navale. Oggi è discreta, elegante, malinconica. Un luogo da vivere con lentezza.
Cosa fare a Perast
Passeggiare sul lungomare, senza meta
Il lungomare di Perast è una semplice stradina pedonale che segue il profilo dell’acqua, affacciata sulle isole e sulle montagne. Ma è anche una delle passeggiate più poetiche che si possano fare sulle Bocche. Qui le barche ondeggiano placide, le case hanno persiane scolorite dal sole, e ogni tanto compare un molo di pietra da cui tuffarsi o sedersi in silenzio.

Visitare la Chiesa di San Nicola
Nel cuore del borgo si erge la Chiesa di San Nicola, con il suo elegante campanile che svetta sopra i tetti rossi. Costruita tra il XVII e il XVIII secolo, conserva opere d’arte sacra e un altare in stile barocco. Puoi anche salire sulla torre campanaria per ammirare il panorama da un’altra prospettiva: le isole, il mare, le case sotto di te, e il fiordo che si apre come un abbraccio.
Entrare in un palazzo barocco
Perast fu un tempo un centro marinaro ricco e influente. I suoi armatori viaggiavano per l’Adriatico e tornavano con ricchezze e ispirazioni artistiche. Ne sono testimoni i numerosi palazzi barocchi che punteggiano il lungomare: alcuni sono ora residenze private, altri si possono visitare. Tra questi, spicca il Palazzo Bujović, costruito nel XVII secolo, oggi sede del Museo Marittimo di Perast. Qui potrai scoprire modellini di navi, mappe antiche, arredi e dipinti che raccontano la storia marinara del borgo, quando Perast possedeva una propria flotta e persino un’accademia navale.

Fare il bagno con vista sulle isole
Nonostante l’assenza di spiagge vere e proprie, a Perast ci si tuffa ovunque: da un molo, da una scaletta, da un’ansa tra le rocce. Il mare è limpido, calmo, tiepido d’estate. E mentre nuoti, davanti a te hai la vista delle isole, delle montagne, delle nuvole che si muovono lente. È uno dei pochi posti dove il bagno diventa un’esperienza contemplativa, più che ricreativa.

Nostra Signora delle Rocce: una fede che galleggia
Pochi luoghi sanno unire fede, leggenda e ingegno umano come l’isola di Gospa od Škrpjela, ovvero Nostra Signora delle Rocce o Madonna dello Scalpello. A differenza della vicina isola di San Giorgio, questa non è naturale, ma frutto di una devozione popolare così profonda da trasformare il mare in terra. Se passate per Le Bocche di Cattaro, questa è una meta imperdibile.
Secondo la leggenda, tutto ebbe inizio il 22 luglio del 1452, quando due pescatori di Perast, al rientro da una battuta di pesca, notarono qualcosa brillare su uno scoglio affiorante in mezzo alla baia. Avvicinandosi, scoprirono un’icona della Madonna con Bambino, posata misteriosamente lì, in mezzo al nulla. Gli uomini portarono l’icona nella chiesa di San Nicola a Perast, ma durante la notte questa scomparve misteriosamente, per poi essere ritrovata di nuovo sullo stesso scoglio, in mare.
Questo evento fu interpretato dagli abitanti come un segno divino, e così decisero di costruire in quel punto un luogo di culto. Per secoli, i marinai di Perast, al rientro da ogni navigazione, gettavano una pietra nella baia come gesto votivo. Con il tempo, questo rito ha dato forma all’isola artificiale che oggi ospita il santuario dedicato alla Vergine, simbolo di fede e gratitudine verso il mare.

Così, pietra dopo pietra, per oltre due secoli, lo scoglio si trasformò in un’isola. In cima fu costruita prima una cappella, poi una vera e propria chiesa barocca (la prima versione risale al 1630), e infine fu arricchita da un piccolo museo. Oggi l’isola è l’unica artificiale dell’Adriatico, e simbolo vivente di quella miscela di spiritualità, ostinazione e amore per il mare che anima tutta la baia.
Ancora oggi, ogni 22 luglio, si celebra il rito della Festa di Fašinada: le barche, addobbate e guidate dai cittadini di Perast, si avvicinano all’isola per gettare nuove pietre in mare, rinnovando un gesto antico che è insieme preghiera, promessa e memoria.

Cosa vedere all’isola di Nostra signora delle Rocce
L’isola si raggiunge facilmente in barca da Perast, Qui potete visitare La Chiesa della Madonna dello Scoglio, costruita nel XVII secolo, con il suo altare in marmo di Carrara e le pareti ornate da dipinti barocchi.
All’interno della chiesa si respira un’atmosfera raccolta e intensa, arricchita da una preziosa collezione di ex voto marinari, quadri, oggetti sacri e da una cupola affrescata dal pittore locale Tripo Kokolja, attivo nel XVII secolo. Il suo grande affresco rappresenta la glorificazione della Vergine e riflette la devozione popolare di un’intera comunità di uomini di mare.
Accanto alla navata, un piccolo museo conserva reliquie e testimonianze legate alla vita marinara e religiosa di Perast, compresi doni votivi, modelli di navi e oggetti d’arte sacra donati da fedeli riconoscenti.
Una tradizione ancora viva è quella delle spose locali, che dopo il matrimonio tornano sull’isola per lasciare il loro bouquet sull’altare della Madonna. È un gesto di gratitudine e un augurio di protezione e fertilità, un voto silenzioso che si tramanda di madre in figlia. La chiesa, immersa nel blu del mare e nell’eco delle preghiere, custodisce così non solo la storia di un miracolo, ma anche quella di tante vite comuni legate da fede, speranza e amore.

La teleferica del Monte Lovćen: emozioni sospese sulle Bocche di Cattaro
Per ammirare le Bocche di Cattaro da una prospettiva davvero mozzafiato, la nuova teleferica che collega Kotor al Monte Lovćen è un’esperienza da non perdere. Inaugurata di recente, questa moderna funivia regala un viaggio spettacolare, sospeso tra cielo e mare, con vedute a 360 gradi su tutto il fiordo, le isole, i tetti rossi di Cattaro e le montagne circostanti. La salita dura solo 11 minuti, ma ogni istante è pura meraviglia.
All’arrivo, sulla cima del Monte Lovćen, si apre un’area panoramica ideale per scattare foto indimenticabili o semplicemente godersi la quiete dell’altitudine. Qui si trova anche un ristorante con terrazza, perfetto per una sosta con vista: piatti locali, aria fresca e orizzonti infiniti rendono il pranzo o la cena un momento davvero speciale.
Per i più attivi, da questa zona partono percorsi di trekking immersi nella natura del Parco Nazionale del Lovćen, tra boschi, creste e belvedere. E per chi cerca un po’ di adrenalina, c’è anche l’alpine coaster, una sorta di slittino su rotaia che scende a tutta velocità lungo i pendii del monte, combinando divertimento e paesaggio.
Non dimenticate di portarvi una giacca, perché la temperatura a 1300 metri è sempre più bassa!

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