vista dall'isola di Tavolara
Mag 18, 2020

Ecoturismo in Sardegna: 5 aree protette da non perdere

La Sardegna con il suo mare incontaminato, i suoi 1849 km di coste selvagge e le distese di boschi offre uno scenario unico per l’ecoturismo. Certo che, visitare delle aree naturali di per se non significa automaticamente essere degli eco-turisti. L’International Ecotourism Society definisce l’ecoturismo come “un modo di viaggiare in aree naturalistiche che preserva l’ambiente, sostiene il benessere delle popolazioni locali e crea informazione e consapevolezza sulle tematiche ambientali”.

In Sardegna sono stati istituiti molti parchi naturali e aree protette, proprio per regolamentare gli accessi nelle zone più fragili e far in modo che il territorio venga preservato e che allo stesso tempo il turismo possa portare dei benefici anche a livello economico.

Qui trovate alcune aree da non perdere se venite nell’isola.

 

Area Marina Protetta della Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre

Quest’area marina si trova in provincia di Oristano, sulla costa ovest della Sardegna. La Penisola del Sinis è un luogo molto particolare, bagnato dai “due mari”. Sul versante esterno abbiamo le spiagge di San Giovanni di Sinis caratterizzate dal mare aperto e amate dai surfisti di tutto il mondo per le sue onde perfette. L’altra parte è cosidetto “Mar Morto” come viene chiamato da noi abitanti, in quanto il mare è sempre calmo anche durante i giorni di forte maestrale. Quindi qui avrete sempre una spiaggia dove poter fare il bagno in tranquillità.

La penisola però è interessante anche dal punto di vista storico-archeologico, infatti troviamo le rovine dell’antica Tharros, una città stratificata che è passata da insediamento nuragico, poi fenicio, cartaginese, romano fino ad arrivare a essere capitale del giudicato di Arborea.

Spostandoci verso l’interno troviamo il paese di Cabras, disteso ai bordi dell’omonimo stagno, che è fonte di sostentamento per il paese. Qui infatti qui viene praticata la pesca del muggine, dal quale si ricava la buonissima bottarga di cui vado matta, anche chiamata l’Oro di Cabras. Lo stagno è visitabile grazie alla società Alea, impegnata nello sviluppo del turismo sostenibile, che organizza gite in Kayak, in bici ed escursioni di Birdwatching. Con le sue guide è possibile fare anche attività di snorkeling nelle coste del Sinis.

 

Ecoturismo in Sardegna
Penisola del Sinis

 

Area Marina Protetta di Tavolara e Punta Coda Cavallo

A nord-est della Sardegna svetta un’isola nell’isola chiamata Tavolara che vi accompagna visivamente in tutti i vostri spostamenti in questa zona. E’ alta infatti ben 565 metri ed è visibile da moltissime spiagge e anche dalla città di Olbia. E’ un’isola selvaggia e praticamente disabitata a eccezione di pochi ristoranti che si trovano sulla spiaggia. I suoi fondali incontaminati fanno si che sia diventata il luogo ideale per lo snorkeling e ed è territorio di nidificazione di molti uccelli fra cui la berta minore, di cui ospita più della metà della popolazione mondiale.

L’isola si raggiunge in traghetto dalla spiaggia di Porto San Paolo grazie alla società Tavolara traghetti. Qui potete trascorrere una giornata di relax in spiaggia, oppure se siete sportivi provate la Ferrata degli Angeli, percorso alpinistico che vi porterà a un panorama mozzafiato sul mare. Per escursioni guidate e immersioni nell’area marina potete rivolgervi al Centro Immersioni Figarolo.

Ecoturismo in Sardegna

vista dall’isola di Tavolara

 

Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena

Il territorio di questo parco nazionale è prevalentemente marino e si trova a nord della Sardegna al largo di Palau. L’arcipelago include ben 62 isole, quella più importante e che da il nome al parco è La Maddalena, collegata tramite un ponte alla vicina isola di Caprera. Caprera offre innumerevoli sentieri di trekking interessanti dal punto di vista naturalistico per la varietà di piante e animali che ci abitano, ma anche sul tema dell’archeologia militare, infatti l’isola è ricca di fortini e vecchie batterie militari. La spiaggia più famosa è Cala Coticcio, chiamata anche la “Tahiti sarda” per il suo mare azzurro cristallino. Se cercate una guida che vi accompagni e vi spieghi con passione tutti i segreti di queste isole vi raccomando di cuore Luca Bittau, guida escursionistica ed educatore ambientale. Oltre a farvi conoscere i sentieri trekking vi porterà durante un’escursione in barca ad avvistare i cetacei come la balenottera e il capodoglio, i tursiopi e le tartarughe marine.

Ovviamente un must se visitate l’arcipelago è un tour delle isole che dura un’intera giornata e include il pranzo a bordo. Con i Velieri Valentina potrete veleggiare in tranquillità e fare delle soste nelle più belle cale di questo angolo di paradiso.

 

trekking a Caprera
Trekking nell’isola di Caprera

 

Parco nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu

Ci spostiamo nel cuore della Sardegna, in una delle aree meno densamente popolate e più incontaminate. Qui si trova anche il massiccio montuoso più alto dell’isola, ovvero il Gennargentu, che con punta La Marmora raggiunge i 1.834 metri. Nelle zone montane abbiamo splendide foreste di tassi, agrifogli, noci e pioppi mentre a quote più basse la vegetazione è caratterizzata da boschi di roverelle, aceri, lecci e castagni.

Tutto il territorio è ricchissimo di sentieri trekking, anche se spesso non ben segnalati, quindi perdersi è un attimo anche per escursionisti esperti. Vi consiglio di appoggiarvi a una guida escursionistica che conosce bene il territorio come Jebel Sardinia. Una delle esperienze di trekking più belle che ho vissuto in questo territorio è senza dubbio il trekking nel canyon di Gorropu, una gola scavata nella montagna dal Rio Flumineddu e circondata da pereti rocciose alte oltre 400 metri. Altro must è il villaggio nuragico di Tiscali, che si trova all’interno di una dolina di origine carsica. Entrambi i siti sono visitabili anche in autonomia ma si paga un biglietto di ingresso.

 

Ecoturismo in Sardegna
Ingresso del Canyon Gorropu

 

Parco naturale regionale di Porto Conte

A nord-ovest dell’isola, vicino Alghero, troviamo un altro gioellino naturalistico, situato nella cosiddetta Riviera del Corallo. Questa zona è chiamata così per l’imporanza che riveste a livello economico l’estrazione e la trasformazione del corallo in gioielli. L’attrattiva più conosciuta sono senza dubbio le Grotte di Nettuno, che si trovano all’interno della scogliera di Capo Caccia. Queste grotte carsiche colpiscono per le formazioni di stalagtiti e stalagmiti all’interno di “stanze” sotterranee.

Dal 2019 per entrare nel complesso forestale del Parco naturale è richiesto un contributo di 3 € dal 1 aprile al 31 ottobre, mentre negli altri mesi l’accesso è libero. All’interno del parco sono presenti quattro percorsi trekking di diverse difficoltà. Quello più semplice porta alla penisola di Punta Giglio. In cima al promontorio troviamo l’ex batteria militare “Sr. 413″costruita tra le due guerre dalla Regia Marina.

 

Ecoturismo in Sardegna
Isola di Foradada nel parco di Porto Conte

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