Alla ricerca di una meta alternativa per il nostro ferragosto, l’anno scorso sono partita con un’amica verso la Cascata di Triulintas a Martis. Qui abbiamo trovato un piccolo angolo di paradiso immerso nella natura e lontano dalle spiagge affollate. Prima di arrivare abbiamo fatto una tappa caffè a Chiaramonti, un borgo di 1800 abitanti che ospita i resti del castello medievale dei Doria e un simpatico murales di benvenuto.
Come arrivare alla Cascata di Triulintas
La cascata di Triulintas si trova nelle campagne tra Martis e Nulvi, in provincia di Sassari. Arrivando da Martis si esce dal paese seguendo la strada di Triulintas, si gira poi a sinistra verso località Triulintas fino ad arrivare a uno spiazzo non asfaltato dove parcheggiare. Da qui non fidatevi di Google, ma prendete il sentiero che scende verso sinistra. Attenzione perchè il cartello c’è ma è sbiadito e ben nascosto, infatti la mancanza di chiare indicazioni ha scoraggiato dal proseguire una coppia di turisti spagnoli che erano arrivati poco prima di noi.
Entrando nel sentiero ci immergiamo in un paesaggio un po’ fatato dove vieniamo circondate da libellule e farfalle. Sembra di entrare in un altra dimensione, dove il tempo si è fermato. Attraversiamo due ponticelli in mezzo alla vegetazione rigogliosa di macchia mediterranea. Qui c’è anche una piccola area picnic con tavolo e sedie.
Dopo circa 10 minuti di cammino intravediamo sulla destra la cascata. Essendo piena estate non è particolarmente carica di acqua, ma ci trasmette subito un senso di freschezza e di pace. Fino all’ora di pranzo siamo completamente sole, quando ci raggiunge qualche altro escursionista in cerca di un posto dove fare un picnic.
La storia della cascata di Triulintas
La cascata di Triulintas nasce dall’incontro del Rio Masino e Rio Pontisella. Sgorga sulle rocce di trachite rossa e forma un salto di circa 15 metri con un piccolo lago circondato da vegetazione rigogliosa di salici, olmi e piante mediterranee. L’acqua delle cascate veniva utilizzata un tempo per azionare un vecchio mulino, di cui oggi sono visibili solo i resti sulla destra. Il mulino, che veniva abbandonato durante i periodi di piena e ricostruito successivamente, produceva fino agli anni 50 fino a 12 quintali di farina in un giorno.
Informazioni utili
Il percorso dal parcheggio alla cascata è breve e facilmente accessibile, ma suggerisco di indossare scarpe comode da tennis o da trekking.
Coordinate: 40° 47′ 04.80″ N – 08° 47′ 22.90″ E
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