Ci sono esperienze di viaggio che lasciano un segno più profondo di altre. Una di queste è stata per me il trekking con gli asini a Santa Maria Navarrese. Ci troviamo in Ogliastra, nella costa orientale della Sardegna, un piccolo angolo di mondo dove il tempo sembra scorrere più lentamente e la natura si mostra in tutta la sua bellezza. Da un lato la montagna con la sua sempreverde macchia mediterranea, dall’altro il blu infinito del mare.
L’asino viene spesso, a torto, bistrattato. Viene considerato un’animale di scarsa intelligenza. Si dice “sei un asino” per offendere qualcuno che non ha studiato, oppure sentiamo spesso “testardo come un mulo”. Beh questo trekking someggiato vi farà ricredere. Gli asini trasmettono una calma e una tenerezza unica e seguendo il loro ritmo, entrerete ancora più in contatto con la natura che vi circonda.

Cos’è il trekking con gli asini
Il trekking con gli asini è un’escursione a piedi in compagnia di questi animali docili e pazienti, che portano parte del carico (la soma) e scandiscono il passo, per questo si parla anche di trekking someggiato. I bambini fino a una certa età e peso possono i cavalcarli, gli adulti invece camminano al loro fianco condividendo il percorso e il tempo.
Questa pratica ha radici antiche: per secoli, l’asino è stato compagno di viaggio e di lavoro nelle zone rurali della Sardegna. Oggi, il trekking asinino recupera questa tradizione trasformandola in un’esperienza turistica sostenibile, dove il contatto con l’animale diventa occasione di conoscenza, rispetto e scoperta.

Santa Maria Navarrese: il contesto perfetto
Santa Maria Navarrese, frazione marina di Baunei, è un gioiello dell’Ogliastra. Qui, il mare cristallino incontra le prime propaggini del Supramonte, creando un paesaggio unico. La posizione strategica la rende il punto di partenza ideale per sentieri panoramici che si snodano tra falesie, boschi di lecci e panorami che si aprono sul Golfo di Orosei.
Fare trekking con gli asini qui significa immergersi in un contesto naturale autentico: il profumo del mirto, il rumore delle onde in lontananza, il canto degli uccelli e il passo lento dell’animale che ti accompagna.

Come si svolge il trekking con gli asini
Accoglienza e conoscenza degli animali
Incontriamo le nostre guide: Michele e Antonio, due fratelli ogliastrini che da circa 7 anni dedicano la loro vita agli asinelli. C’è subito un momento di presentazione, in cui si impara a conoscere il carattere dell’animale, come avvicinarsi, come accarezzarlo e come condurlo con la cavezza. Ogni asino ha un nome e una personalità propria, e stabilire un legame anche solo per poche ore rende l’esperienza più ricca. A noi viene affidato Gastone, un asino di 10 anni, molto sensibile e amabile. Con questo nome come può non portarci fortuna?

Preparazione alla partenza
Prima di partire, la guida illustra il percorso e fornisce indicazioni di sicurezza. Gli asini vengono attrezzati con delle Bertule, delle bisacce sarde usate dai pastori. Qui carichiamo acqua e piccoli bagagli. E’ importante che il peso sia ben bilanciato tra destra e sinistra, altrimenti i nostri amici a quattro zampe si affaticano di più o rifiutano addirittura di andare avanti! Michele ci spiega anche quali piante sono più apprezzate dagli asini: diamo loro un po’ di asfodelo secco, corbezzolo, lentisco e carrube. Ogni tanto serve infatti un po’ di “benzina” per farli proseguire nel percorso!

L’itinerario del trekking con gli asini
Il punto di incontro è il parcheggio di fronte al ristorante Sa Cadrea. Il trekking dura circa 1 ora e mezza e conduce sul percorso che porta a Pedra Longa costeggiando il mare. Durante la passeggiata, abbastanza semplice e adatta a tutti, ci fermiamo in punti panoramici spettacolari. In estate si parte alle 17.30 per evitare il caldo. Nei periodi di bassa stagione si può fare anche al mattino con partenza alle 10.30. Passiamo anche sotto la macchia mediterranea fatta di cisti, olivastri, ginepri e asfodeli, che profumano l’aria con le loro tipiche essenze di Sardegna.

L’arrivo alla stalla-ovile e il pic-nic
Il nostro trekking con gli asini termina in una stalla, molto curata, dove troviamo altri amici asinelli. Qui strigliamo e pettiniamo i nostri compagni di viaggio e diamo loro del cibo: carote, pezzi di mela e fieno.

Chi vuole può fermarsi qui per uno spuntino tipico sardo (è necessario prenotarlo in anticipo). I ragazzi ci servono degli ottimi salumi, formaggi, verdure sott’olio, ricotta, miele, pane e vino. Oltre a gustare le buonissime melanzane in agrodolce che mi sono rimaste nel cuore, la pausa-cena è anche un momento conviviale per conoscere gli altri partecipanti che vengono da tutto il mondo. Questa è una piccola oasi di pace dove riposarsi e ricaricare le batterie.

Il rientro
Il ritorno è un momento dolce, con il passo che si fa più lento e il pensiero che già si riempie di ricordi. Gli ultimi minuti con gli asini sono dedicati a qualche carezza e a un saluto affettuoso. Michele ci accompagna all’imbocco di un sentiero che ci permette di tornare in soli 15 minuti all’auto, senza dover passare nuovamente per il percorso dell’andata.
Un’esperienza per tutti
Uno dei punti di forza del trekking con gli asini è che è adatto a quasi tutti. Bambini e famiglie trovano in questa attività un modo divertente e sicuro per vivere la natura. Coppie e piccoli gruppi apprezzano la dimensione intima e rilassata. Non serve un allenamento specifico, basta un minimo di abitudine a camminare e un paio di scarpe comode.

Consigli pratici
- Abbigliamento: scarpe da trekking o sportive con buona suola, cappello e crema solare.
- Cosa portare: acqua e macchina fotografica.
- Periodo migliore: primavera e autunno, quando il clima è mite e la natura è al massimo splendore.
- Prenotazione: è consigliato prenotare con largo anticipo, soprattutto in alta stagione. Vi lascio qui il contatto di Michele e Antonio Trekking Someggiato Santa Maria Navarrese.
- Norme di comportamento: non tirare mai il guinzaglio con forza, non dare da mangiare all’asino piante che non conosciamo senza prima chiedere alla guida. Inoltre è importante evitare rumori forti, come una bottiglia di plastica che si accartoccia. Anche i movimenti improvvisi e bruschi, specialmente alle loro spalle, potrebbero infastidire gli asini. In questo caso facciamo attenzione a non passare troppo vicini perché potrebbero scalciare.
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