Autunno in Barbagia Ottana
Nov 25, 2024

Autunno in Barbagia: quali paesi vedere

Autunno in Barbagia è uno degli eventi più affascinanti in Sardegna, un’occasione unica per esplorare la parte più ancestrale dell’isola e immergersi nella sua cultura millenaria. Tra antichi mestieri, sapori autentici e paesaggi mozzafiato, i paesi della Barbagia aprono le loro cortes (cortili) ai visitatori, trasformandosi in vivaci teatri di tradizioni e arte. Nel corso degli anni ho visitato diversi di questi centri e qui vi riporto la mia personale esperienza di quali paesi vedere durante Autunno in Barbagia.

Cos’è Autunno in Barbagia e perché partecipare

La manifestazione di Autunno in Barbagia nasce nel 1996, quando nel paese di Oliena si organizzò per la prima volta un evento chiamato Cortes Apertas (cortili aperti in sardo). L’idea era appunto quella di aprire le dimore storiche del paese e creare parallelamente una cornice culturale ed enogastronomica che accompagnasse la giornata. Poiché l’evento riscosse un buon successo venne replicato negli anni successivi allargandolo sempre a più paesi della Barbagia.

Autunno in Barbagia

Ma perché ha senso partecipare?

Per quanto mi riguarda il valore aggiunto di Autunno in Barbagia è che si possono vedere luoghi e cose a cui normalmente non si avrebbe accesso. Molti cittadini aprono le loro case private e mostrano le collezioni di famiglia che a volte sono dei veri e propri musei etnografici.

Inoltre grazie alla volontà di molte persone vengono organizzati laboratori e dimostrazioni di antiche arti che ancora oggi vengono custodite e tramandate di generazione in generazione. Ad esempio si può assistere a laboratori di pasta fresca, di tintura dei tessuti, di lavorazione del legno e del ferro etc.

fabbro Onanì

Allo stesso tempo si può gustare il cibo locale e tipico a prezzi modici, soprattutto come street food. Potrete mangiare il pane carasau, sottile e croccante, perfetto con salumi e formaggi. Oppure i dolci tradizionali come le caschettas, dolci ripieni di miele e mandorle. O ancora il formaggio pecorino, con il suo gusto intenso e genuino.

I paesi animati dalla gente e adibiti a festa acquistano un loro flair del tutto particolare, arricchito da eventi culturali, canti, balli e altre attività tradizionali.

Infine trovo che sia un modo per destagionalizzare i flussi turistici e far conoscere zone della Sardegna altrimenti poco note e generare un passaparola positivo del territorio sia di persona che sui social media.

Quali Paesi vedere ad Autunno in Barbagia: la mia esperienza

Autunno in Barbagia a Ottana: la magia delle maschere tradizionali

A Ottana, il tempo si ferma davanti ai Boes e Merdules, le maschere lignee che simboleggiano il rapporto tra uomo e natura. Queste maschere sono tipiche del carnevale barbaricino che inizia con i fuochi di Sant’Antonio il 17 gennaio. Durante Autunno in Barbagia il paese apre i propri laboratori di artigianato, nei quali si può ammirare la lavorazione del legno e dei coltelli. Inoltre viene riproposta la “danza carnevalesca” tra i Boes (animali da catturare) e i Merdules (i cacciatori).

Autunno in Barbagia Ottana

A Ottana la tradizione agropastorale è molto forte e dopo una parentesi dell’industria petrolchimica e tessile tra gli anni 1973 e 2000 è ritornata ad essere uno dei settori economici più imporranti. Qui tra una cortes e l’altra ho assistito alla lavorazione del formaggio e mangiato delle buonissime seadas, un dolce tipico di pasta fritta ripieno di formaggio fuso e coperto di miele.

Se visitate il paese una tappa è d’obbligo alla chiesa di San Nicola, uno dei più begli esempi di stile romanico nell’isola. Particolare la sua facciata di basalto nero-viola e al suo interno la Pala di Ottana, un polittico del trecento attribuito al Maestro delle tempere francescane.

Chiesa San Nicola Ottana

Passeggiando per il borgo si incontrano anche dei bei Murales che rimandano a scene di vita paesana e ovviamente alle maschere di legno, chiamate anche Carazzas.

Personalmente è stato uno dei paesi che mi ha colpito di più quindi mi sento di consigliarvelo. Sicuramente ci tornerò durante il carnevale.

Autunno in Barbagia Ottana

Onanì: tra chiese e arti millenarie

“Tu hai gli occhi azzurri, i piedi e le mani che sembrano culle: sì, in verità santa, le culle di sughero, appese con corde di pelo alle travi delle case di Onanì, sono più piccole delle tue mani”.

Cosi scriveva Grazia Deledda nel suo libro Colpi di Scure, parlando di Onanì.

Durante Autunno in Barbagia le sue vie si riempiono di bancarelle e mostre, dove si possono scoprire tessuti fatti a mano e la dimostrazione della colorazione della lana con le erbe tintorie naturali. Qui ho trovato anche il tradizionale abito femminile della festa fatto da su Zippone (il giacchino), Su Cosseddu (il corsetto) e la Unnedda de pannu (la gonna) coperta da Sa Arda (il grembiule) e l’immancabile Muccatore, il fazzoletto che copriva la testa.

Onanì

Mi sono poi cimentata nella lavorazione della pasta a mano per creare i Maccarrones de Busa, ovvero della pasta lunga ottenuta arrotolando l’impasto alla busa, un ferretto che le donne utilizzavano per fare la maglia.

Maccarrones de Busa

Per pranzo mi sono concessa un piatto tipico barbaricino: il pane lentu con purpuzza, un pane morbido e sottile con della carne di maiale cotta con vino. Provatelo se volete assaporare la vera tradizione culinaria di queste zone.

Pane lentu con Purpuzza

Passeggiando per il paese è possibile vedere da vicino anche la lavorazione del legno e del ferro, testimonianze di antichi mestieri ancora vivi.

Poco fuori dal centro sono andata a verdere i ruderi di Santa Maria del Loreto. chiesa gotica che pare risalire al 1445 dalla quale si vede il panorama su tutto il paese, riconosciuto come uno dei Borghi più belli d’Italia. Molto carina anche la chiesa di San Francesco, in località Sedda de Santa Cathalina, costruita in onore di San Francesco d’Assisi. Questa è invece ben conservata e custodisce al suo interno degli affreschi moderni. Altre due chiese degne di menzione sono la Chiesa del Sacro Cuore al centro del paese e la chiesetta romanica di San Pietro. Insomma, come in tutti i paesi sardi, ci sono più chiese e bar che abitanti!

Autunno in Barbagia Onanì

Orgosolo: i murales e il pane carasau

Orgosolo è un museo a cielo aperto, famoso per i suoi murales che raccontano storie di resistenza, identità e politica come la rivolta di Pratobello, oggi tornata molto attuale per l’impegno civico contro la speculazione eolica in Sardegna.

Murales Orgosolo

Su questo paese ho scritto un articolo dettagliato che vi invito a leggere. Questa tappa di Autunno in Barbagia è solitamente molto frequentata, perché Orgosolo gode di una fama a livello internazionale sia per i suoi murales che per la sua storia legata al banditismo in Sardegna. A mio parere si può venire a Orgosolo anche in altri periodi dell’anno e godere comunque delle sue ricchezze, quindi non è al primo posto nella mia classifica personale.

Se decidete comunque di venire, uno stop meritano sicuramente il Museo del Pane Carasau e il Museo del baco da Seta.

Autunno in Barbagia Orgosolo

Bitti: un viaggio tra canto a Tenore, tradizioni e sapori durante Autunno in Barbagia

Uno dei simboli di Bitti è il canto a tenore, un’antica forma musicale riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Durante Autunno in Barbagia, è possibile assistere a emozionanti esibizioni di gruppi locali che si cantano nelle cortes e nelle piazze del paese. Questa polifonia arcaica, caratterizzata da voci profonde e ritmi ipnotici, è una finestra sulla spiritualità e sulla cultura pastorale della Sardegna. Una tappa imperdibile è il Museo Multimediale del Canto a Tenore, un luogo interattivo che racconta la storia e i segreti di questa tradizione musicale. Grazie a video, registrazioni e installazioni, i visitatori possono immergersi nel mondo del canto a tenore e comprendere il suo legame profondo con la vita quotidiana della Barbagia.

Per scoprire le radici della vita rurale della Sardegna, il Museo della Civiltà Pastorale e Contadina è il posto ideale. Questo spazio espositivo racconta le tradizioni agricole e pastorali di Bitti attraverso attrezzi, abiti e ricostruzioni di ambienti storici. Durante Autunno in Barbagia, il museo organizza laboratori e attività che permettono ai visitatori di vivere in prima persona antichi mestieri, come la lavorazione del latte e la tessitura.

Infine se venite a Bitti per Autunno in Barbagia fate una sosta a Su Romanzesu, un affascinante villaggio e santuario nuragico a pochi chilometri dal paese.

Bitti Su Romanzesu

Durante la tappa a Bitti ho mangiato il Pane Frattau, un piatto tipico sardo fatto di pane carasau bagnato nel sugo e coperto da un uovo in camicia e un’abbondante spolverata di pecorino sardo. Una bontà che accontenta anche i vegetariani!

Lollove: il borgo sperduto dell’amore

Anche su Lollove troverete un articolo dedicato scritto da me dopo una tappa di Autunno in Barbagia. Questo paesino è stata una delle scoperte per me più belle in tutta la Barbagia. Infatti sapere che un paese di così poche anime abbia una storia e un carattere così forte e autentico è un vero piacere.

Autunno in Barbagia Lollove

A mio parere essendo un centro davvero piccolo, vale la pena visitarlo durante Autunno in Barbagia, per cogliere al meglio lo spirito del luogo. Qui le istituzioni locali fanno un grande lavoro di organizzazione per gestire un flusso turistico importante in un territorio davvero piccolo. Potrete infatti lasciare la macchina in diversi parcheggi a pochi chilometri dal paese e usufruire delle navette messe a disposizione dal Comune.

Mamoiada: scoprire il vino e le maschere mediterranee

Nel cuore della Barbagia, Mamoiada è uno dei borghi più affascinanti e simbolici della Sardegna. Il paese è famoso per le sue maschere tradizionali, i Mamuthones e gli Issohadores, simbolo di antichi riti propiziatori e del legame con la natura.

Durante Autunno in Barbagia, come durante il carnevale, le sfilate dei Mamuthones e degli Issohadores catturano l’attenzione dei visitatori. Vestiti con pelli ovine e campanacci (i Mamuthones) o con costumi rossi e bianchi (gli Issohadores), questi personaggi ancestrali rievocano rituali che affondano le loro radici nella preistoria sarda. Osservarli in azione è un’esperienza imperdibile. State attenti a non farvi catturare con il lazo!

Mamuthones Mamoiada

Per approfondire la storia e il significato delle maschere tradizionali, il Museo delle Maschere Mediterranee è una tappa obbligata. Questo spazio espositivo racconta non solo la cultura dei Mamuthones e degli Issohadores, ma anche le tradizioni mascherate di altre regioni del Mediterraneo, creando un ponte tra le culture di diverse terre.

Museo delle Maschere Mamoiada

Durante Autunno in Barbagia, le cortes di Mamoiada si trasformano in luoghi vivi, dove la tradizione si incontra con l’ospitalità. Gli artigiani locali mostrano la loro maestria nella lavorazione del legno, del cuoio e dei tessuti. Potrai osservare come vengono realizzate le maschere in legno, un lavoro che richiede precisione e dedizione.

Autunno in Barbagia Mamoiada

Mamoiada conserva una forte spiritualità legata alle sue antiche chiese, che durante Autunno in Barbagia diventano luoghi di incontro e cultura. La Chiesa di Nostra Signora di Loreto, con la sua semplicità, e la Chiesa di San Giovanni Battista meritano una visita per scoprire il patrimonio religioso del paese.

Questo paese inoltre è famosissimo per la sua cultura vitivinicola. Le sue numerose cantine aprono i battenti per farvi assaggiare vari vini, tra cui l’immancabile Cannonau.

Autunno in Barbagia calendario

Per rimanere aggiornati sulle varie edizioni di Autunno in Barbagia, potete consultare il sito ufficiale Cuore della Sardegna, dove troverete il calendario delle varie tappe e consigli utili su come vivere questa manifestazione.

Autunno in Barbagia Lollove

Autunno in Barbagia: come prendere il meglio di questa esperienza

Per quanto Autunno in Barbagia mi piaccia, a volte mi trovo, da persona introversa, un po’ sovraccarica a fine giornata, dopo aver partecipato a un evento con tante persone e profumi e rumori intensi. Se come me non amate particolarmente le folle ecco alcuni consigli per vivere al meglio le tappe di Autunno in Barbagia:

  • Andare di sabato mattina. Se avete la possibilità di scegliere, vi consiglio di partire il sabato mattina, La manifestazione dura tutto il weekend, ma di solito il sabato si trova molta meno gente e si riesce a entrare ovunque senza ressa.
  • Mangiare presto. Verso l’una, l’una e mezza solitamente tutti si riversano sui chioschi e ristoranti per comprare da mangiare. Per evitare di trovare file lunghe vi consiglio di attivarvi per tempo e assicurarvi il cibo, così non sarete colti da un attacco improvviso di fame. Solitamente molti punti ristoro non sono organizzati da professionisti ma da gente del luogo che spesso è colta impreparata dalla folla di gente.
  • Partecipare a visite guidate del paese o dei dintorni. La cosa bella di questa manifestazione è la possibilità di accedere a laboratori, workshop e visite in modo spesso totalmente gratuito. Il mio consiglio è quindi di informarvi in anticipo sul programma e prenotare dove necessario per assicurarvi il posto. A Lollove per esempio ho partecipato a un’interessante visita guidata del paesino, dove ho imparato un sacco di aneddoti curiosi.
  • dormire una notte fuori. In un week-end si concentrano più tappe di Autunno in Barbagia. Quindi se volete esplorare più di un paese, perché non prendere una camera in un B&B o Agriturismo e visitare più paesi nello stesso fine settimana?

Vi è piaciuto questo articolo su Autunno in Barbagia? A voi quali tappe sono piaciute di più?

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